Proposta una bozza di decreto sul fermo pesca strascico 2015
Nei giorni scorsi si è svolta una riunione presso la Direzione Generale Pesca e Acquacoltura del Ministero Politiche Agricole durante la quale l’Amministrazione ha presentato una bozza di decreto sulle modalità attuative del D.M. 6 agosto 2015 sul fermo di pesca strascico 2015 (vedi allegato).
Si tratta sostanzialmente di un atto che indicherà la documentazione integrativa che ogni impresa dovrà presentare oltre al possesso dei requisiti necessari all’ammissibilità al contributo secondo quanto stabilito nel FEAMP, in considerazione del fatto che il fermo 2015 verrà erogato attraverso il nuovo fondo.
I rappresentanti delle associazioni della pesca hanno chiesto chiarimenti su situazioni particolari relative sia alla necessità di dimostrare di aver effettuato un’attività di pesca per almeno 120 giorni nei due anni precedenti sia sui casi di inammissibilità all’accesso ai contributi previsti dal FEAMP, fermo compreso, se si sono commesse infrazioni gravi.
L’Amministrazione ha dato risposta alle varie richieste ed ha specificato che, per quanto riguarda il mantenimento delle condizioni di ammissibilità nei cinque anni successivi all’ottenimento del contributo, l’ammontare di eventuali rettifiche finanziarie verrà valutato sulla base di parametri come la gravità, la ripetizione e la durata dell’infrazione.
Per quanto riguarda il fermo 2016 il direttore Rigillo ha confermato che il CNR è stato incaricato di elaborare la base scientifica su cui costruire i nuovi piani di gestione per attrezzo che saranno riferimento per i futuri fermi temporanei. Piani di gestione che le associazioni hanno chiesto che vengano condivisi con la categoria e che dovranno tenere conto anche di specifiche situazioni attrezzo/specie manifestate dagli operatori.
Nelle more dell’elaborazione dei nuovi piani e della loro approvazione da parte prima dell’Organismo scientifico comunitario (STECF) e poi della Commissione Europea, nel 2016 saranno ancora validi, in proroga, i vecchi piani di gestione scaduti alla fine del 2013. Questo determinerà che, salvo un’approvazione veloce dei nuovi piani di gestione, nel 2016 l’impostazione del fermo temporaneo non si differenzierà molto da quella degli anni precedenti dovendosi basare sui vecchi piani prorogati.
Nel complesso la riunione è stata positiva ed interlocutoria e ha evidenziato le problematiche legate all’applicazione del fermo temporaneo nell’ambito del FEAMP così come la disponibilità di tutte le parti coinvolte di fare in modo che queste problematiche incidano in maniera il più possibile limitata sugli operatori.
Cagliari, 15 gennaio 2016